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Questa settimana siamo andati a scomodare addirittura il 5 maggio e nientepopodimeno che Napoleone. L’occasione è importante. Questa settimana vi parlo di un consorzio che si chiama Viniveri…un nome che è già un programma.

Ma non sarà la solita presentazione, in occasione della consueta fiera alla Ex Fabbrica di Cerea (VR) che si terrà il 20-21-22 marzo (questa settimana…siamo un pò in ritardo).

Dicevo, non sarà la solita presentazione. Infatti questa settimana abbiamo l’occasione di parlare di Viniveri con uno dei fondatori del consorzio, Marco Casolanetti, visionario titolare di Oasi degli Angeli, un’azienda che non ha bisogno di presentazioni. Abbiamo raggiunto Marco al telefono e si è detto disponibile a darci qualche elemento in più per capire un pò meglio cos’è Viniveri.

Ma partiamo dall’inizio.

Siamo agli inizi degli anni Duemila, Fabrizio Niccolaini (fondatore nel 1985 dell’azienda agricola Massa Vecchia, sin dagli albori improntata ad un concetto di naturalità) inizia a cercare contatti con produttori che come lui rifiutano le “leggi” dell’enologia industriale.

Incontra Stanko Radikon, Nico Bensa, Angiolino Maule, Dario Princic,Walter Mlecnik, Kante e insieme decidono di partecipare a Vinitaly. Lì conoscono Nicolas Joly (pioniere della viticoltura biodinamica e fondatore di Coulée de Serrant) e scoprono che ha fondato Renaissance de Aoc, un movimento di vignaioli che si impegna a rispettare le relazioni tra i quattro elementi, calore, luce, acqua e terra.

C’est de cette compréhension qu’est née la grandeur des appellations qui garantissent aux consommateurs un gout lié à  l’originalité d’un lieu particulier.

Da lì nel gennaio 2003 seguono un seminario tenuto da Joly nella sede di Porthos e la richiesta (accolta) di Fabrizio Niccolaini, Angiolino Maule e Stanko Radikon di entrare a far parte di Renaissance.

Nel 2004 nasce Viniveri, su suggerimento di Nicolas Joly che auspicava la costituzione di un’associazione italiana.

La rete si allarga, arrivano, oltre ai 4 fondatori (Fabrizio, Stanko, Angiolino e Giampiero Bea) Baldo Cappellano, Beppe Rinaldi, Dario Princic, Nico Bensa, Walter Mlecnik, Alessandro Sgaravatti, Ezio Trinchero, Camillo Donati, Beniamino Zidarich, Marco ed Eleonora Casolanetti, Paolo Vodopivec e Giovanna Morganti.

Nello stesso anno inizia l’avventura di Villa Favorita, la splendida cornice in cui da qualche anno si svolge la manifestazione curata da Vinnatur

Non è tutto facile, ci sono problemi organizzativi ma comunque la manifestazione funziona.

Poco dopo Joly, per avere un controllo diretto sul gruppo italiano, decide di delegittimare la dirigenza e incarica Bellotti di costituire Renaissance de Aoc Italia, che diventerà referente del gruppo francese.

A questo punto le strade si dividono e Angiolino decide di fondare un proprio gruppo con un proprio manifesto e statuto -nasce Vinnatur.

La storia di Viniveri continua, con nuovi soci, con l’adesione alla Regola, con tante iniziative.

Arriviamo al 2015. Quest’anno il tema di Viniveri è “Verso un’etichetta trasparente“…ma ora sentiamo che cosa ci dice Marco Casolanetti.

1) Qual’era il vostro obiettivo (tuo e di Eleonora) quando insieme agli altri produttori “naturali” nel 2003 avete fondato Viniveri?

E’ nato per amicizia e per voglia di far bene

2) Perchè un visitatore dovrebbe venire a Viniveri a Cerea dal 20 al 22 marzo?

Per assaggiare vini buoni e nello stesso tempo conoscere i produttori che li fanno e scambiar con loro le proprie opinioni

3) Che cosa vuol dire per te il motto di quest’anno, “Verso un etichetta trasparente”?

Il consumatore ha diritto di conoscere i metodi di produzione e la composizione del vino per poter scegliere liberamente
4) Per diventare un produttore consorziato di Viniveri viene fatta anche una selezione sulla base dei prodotti o si tratta solo di una questione di metodo?
Bisogna produrre vini molto buoni e rispettosi della regola
E ora una domanda sulla tua azienda…
5) Io e molti appassionati abbiamo visto su Youtube il video della spiegazione del nuovo impianto da 40.000 piante per ettaro. Sarà da lì che nascerà il terzo “figlio” di Oasi degli Angeli dopo Kurni e Kupra?
E’ solo la continuazione del progetto Kurni
Come sempre molto diplomatico, Marco…non si sbottona…concreto e diretto come il suo vino.  Lo ringraziamo per le sue risposte… e lo ringraziamo di Kurni…
Allora, vi aspettiamo tutti a Viniveri 2015, a Cerea nell’area espositiva “La Fabbrica”, per incontrare Marco e gli altri produttori “naturali” e assaggiare alcuni tra i migliori vini in circolazione.
E poter dare quell’ardua sentenza di cui si parlava…
Salute a tutti.
PannelloProgrammaVV2015

Innanzitutto grazie a quelli che in questi giorni si sono dapprima iscritti e poi andati a ubriacare a Lazise…(il Comune ci ha mandato la bolletta con i danni…del resto le donne le avevo invitate tutte io). Grazie anche a quelli che si sono iscritti e basta. A questi ultimi (ma anche ai primi se gli è passata) chiedo un commento, così capisco se quello di cui si parla in queste pagine VIN teressa (non è un errore). FATTO…

Il fatto che il vino in Italia si sia trasformato da semplice bevanda sul tavolo di quasi tutte le famiglie a prodotto dalle infinite sfaccettature e declinazioni, spesso anche per ragioni più commerciali che altro, è sotto gli occhi di tutti. Del resto è uno dei prodotti che meglio esprime, assieme alla moda, il concetto stesso di Italia nel mondo.

Ma quello di cui vi parlo oggi va oltre…L’Italia, paese dei 4588 musei (censiti dall’Istat nel 2011), ricco di bellezze artistiche, architettoniche e naturali, diventa la sede del Primo museo di Urban Art tra le vigne al mondo.

La terra che si fregierà di questo titolo è la Toscana, Bolgheri per la precisione, patria dei Supertuscan, e in particolare la tenuta Campo alla Sughera.

Urban Artist saranno chiamati da tutto il mondo  ad esprimere il “loro” vino sulle pareti autoportanti che verranno messe a disposizione tra le vigne e che saranno, tappa dopo tappa, trasformate in un opere d’arte che andranno a costituire una esposizione permanente.

“Il writing sta divenendo sempre più protagonista nel mondo dell’arte e della cultura contemporanea e il nostro mondo deve stare al passo coi tempi. Abbiamo quindi deciso di comunicare il vino in modo totalmente nuovo e non vediamo l’ora di partire con questo progetto”.

Sono le parole di Felice Tirabasso, direttore di Campo alla Sughera. L’azienda fondata nel 1998 dalla famiglia Knauf (leader del settore dei sistemi costruttivi a secco) si è distinta da subito per l’alta qualità dei vini prodotti nei 20 ettari di vigneto e per l’innovazione tecnologica.

Non sono mancati negli ultimi secoli momenti di grande spessore culturale ed artistico in cui il vino è stato oggetto d’arte, tra i quali possiamo ricordare ad esempio la splendida opera di Caravaggio che raffigura Bacco.

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Nè molti di noi possono negare di aver fatto le migliori performance vocali o poetiche “sostenuti” da un paio di bicchieri (di troppo, aggiungerei…) di ottimo vino rosso… (qui purtroppo mi manca il file da caricare!)

Ma qui siamo di fronte a qualcosa di nuovo davvero. L’arte di strada per eccellenza, il writing, fino a qualche tempo fa poco più che un atto di vandalismo, elevato ad arte vicino ai vini tra i migliori al mondo. E messo in mostra. E portato ad una presentazione d’eccellenza come Vinitaly, dove l’azienda disvelerà domenica 22 marzo 2015 alle 12, al padiglione 9 della Toscana, allo stand C15 la prima opera acquisita, che poi verrà portata nei vigneti bolgheresi.

L’azienda non ha ancora svelato chi sarà l’artista scelto per inaugurare il museo…ma io, per quel poco che ne so (ma non è per modestia, davvero…) spero che sia uno di cui ho visto le OPERE D’ARTE in questo splendido portale.

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Brindiamo alla salute della Urban Art (e dei giovani…che siamo stanchi di sommelier incravattati!!!OPS..mi è scappato).

Salute a tutti.

Sette giorni fa ci siamo lasciati parlando di un grande vino, l’AMARONE DELLA VALPOLICELLA DOCG CLASSICO BIO 2008 di Cantina Valpolicella di Negrar, un prodotto biologico di un’azienda tradizionale.

Oggi parliamo invece di un evento che sfugge ai calendari internazionali delle Fiere del Vino. Si tratta di Villa Favorita 2015, una manifestazione fieristica giunta ormai alla 12esima edizione che si terrà appunto a Villa Favorita, a Monticello di Fara, Sarego, Vicenza, dal 21 al 23 Marzo.

La manifestazione è promossa e voluta da Vinnatur, un’associazione di viticoltori naturali.

Vinnatur, come suggerisce anche il nome, nasce con il preciso scopo di

preservare l’individualità del vino dall’omologazione che chimica, tecnologia e industrializzazione hanno portato nelle attività vitivinicole

e ha deciso di farlo scegliendo di creare un’associazione di produttori che scelgono di dare vita ai loro vini nel rispetto del territorio,  della vite e dei cicli naturali e mettendo insieme una commissione d’assaggio di 8 membri che valuta i prodotti.

La procedura per diventare soci produttori è ben descritta nel sito dell’associazione, e racconta di un assaggio che cerca il legame con il territorio e con il vitigno. A questo primo esame, se superato con esito positivo, seguono le prove strumentali e di laboratorio, a riprova del fatto che non siamo di fronte ad un’ associazione “segreta” ma ad un associazione senza fini di lucro che fa della naturalità e della ricerca di metodi alternativi ed efficaci la sua bandiera.

Uno dei punti cardine che chi ha fondato l’associazione (siamo a oltre 140 soci produttori, provenienti da 7 paesi) ha fissato nello statuto è la voglia e necessità ad un tempo di dare vita almeno una volta all’anno ad un salone con la partecipazione di tutti i soci, nella splendida cornice di Villa Favorita a Monticello di Fara, Sarego (in provincia di Vicenza) per dare modo a tutti i vignaioli di incontrarsi e aprire le porte ai visitatori, alla stampa e agli importatori e buyer internazionali.

Quest’anno, a questa occasione speciale, si è aggiunto un secondo appuntamento, che si è tenuto a Genova l’1 e 2 febbraio nel Palazzo della Borsa, in Piazza de Ferrari e che ha visto la partecipazione di 67 produttori e prevedeva una degustazione e una tavola rotonda dal titolo “METEO E VIGNA, fare viticoltura naturale oggi”.

Un pensiero…non esistono solo le grandi fiere, i grandi eventi, che certamente hanno il pregio di mettere insieme migliaia di realtà e portarle alla ribalta nazionale e internazionale.

Per fortuna esistono anche queste realtà associative che, con budget molto minori, con molto meno scalpore, riescono a offrire l’occasione di conoscere e, perchè no, assaggiare, prodotti di eccellenza che forse altrimenti scomparirebbero nel “Mare Magnum” del mercato globale.

Come dire…NELLA BOTTE PICCOLA C’E’ IL VINO BUONO..

Salute a tutti.

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