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Qualche settimana fa abbiamo parlato di una iniziativa della cantina Campo alla sughera che fondava di fatto il primo museo di Urban art tra i vigneti.

Ci eravamo lasciati con la curiosità su chi fosse il Writer scelto dalla cantina per la prima opera, quella che sarebbe stata presentata il giorno 22 marzo al Vinitaly, quale anteprima dell’iniziativa.

Ebbene, il grande giorno è arrivato, l’anteprima c’è stata.

E sono lieto di comunicarvi che l’artista scelta è un’ italiana che, come i vini di Bolgheri, si sta facendo conoscere in tutto il mondo. Parliamo di Laurina Paperina, La Pape come si firma lei.

Con un nome che sembra uscito da un fumetto (e vedremo che i riferimenti al mondo delle stripes non mancano nella sua opera), Laurina Paperina nasce a Rovereto (TN) nel 1980 e già da piccola si è guadagnata, con un evento che poteva essere tragico, il suo nome d’arte. Narra la “leggenda” che un’auto l’abbia investita provocandole l’appiattimento dei piedi, trasformandola in una “paperina”.

La carriera di Laurina Paperina inizia nel 1999 con il suo diploma in Arte Grafica e Fotografia all’Istituto d’arte di Rovereto (TN). Già nel 2002 la troviamo in un progetto su scala nazionale (lei espone a Trento) che si chiama Gemine Muse, in cui 48 giovani artisti selezionati da 25 critici d’arte hanno esposto nei musei di 28 città italiane. Ecco cosa ne scriveva allora Mariella Rossi, il noto critico d’arte, parlando dell’opera “Un gioco ironico” esposta in quell’occasione:

LAURINA PAPERINA. UN GIOCO IRONICO: Laurina Paperina ironizza sulla realtà, cosciente che, solo osservando le cose in modo distaccato, si riesce ad essere critici. Partendo da materiali poveri e di recupero, realizza sculture e disegni in uno stile fumettistico diretto e semplice, abitato da animali e personaggi resi attraverso divertenti caricature stilizzate. Qui Laurina Paperina si confronta con l’icona di Napoleone. Domina la scena un’étagère sconnessa. Sui ripiani, in risposta alle ceramiche celebrative dell’epoca, ci sono quelli che lei chiama “animalini”: sono l’aquila e il famoso cavallo bianco, che qui non incutono più paura. C’è anche un piccolo carroarmato, grazioso e colorato: è un monito fresco e lucido per riflettere sul conflitto come indesiderata costante del vivere umano.

Da allora ne passa di acqua sotto i ponti, le esposizioni si susseguono, in Italia e all’estero. Tra queste ricordiamo le prime “personali” del 2005, “Che fine ha fatto Mr Stripes?” nella sala Celio di Rovigo (mostra curata da Alfredo Sigolo) e The Amazing Pape, curata da L. Vona, nella galleria Perugi artecontemporanea di Padova.

Lo stile di Laurina rimane orientato alla definizione e implementazione di un universo infantile, popolato da buffi esserini, protagonisti di situazioni improbabili e vicende surreali.

JASON vs SMURFS

E in questo senso guardando alle sue opere tornano alla mente le parole di un “certo” Pablo Picasso

Ogni bambino è un’artista. Il problema è poi come rimanere un’artista quando si cresce.
La sua ricerca parte dalla cultura mediatica televisiva e di internet, e si lega al mondo dei writers riuscendo però a mantenere, a confronto di questi ultimi, una maggiore spinta ironica e irriverente.
E quello che ne dice Nicolas Ballario, che del vernissage tenutosi allo stand di Campo alla sughera al Vinitaly è il curatore, è emblematico:
Laurina è in assoluto l’artista più dissacrante nella scena del writing contemporaneo perché con la sua arte cerca di essere irriverente con la stessa urban art, che a volte si prende troppo sul serio
Lartista-Laurina-Paperina

Ecco l’artista posare davanti alla parete che inaugura il museo di Urban art voluto da Campo alla sughera.

Ed ecco cosa ne pensa Felice Tirabasso, direttore di Campo alla Sughera.

Con questo murales abbiamo raccontato il vino in modo divertente e originale. Non ci fermeremo qui: l’avventura di Campo alla Sughera continuerà all’insegna dell’arte.

A noi è piaciuto soprattutto un dettaglio di questa opera così “diversa” da quello che si è abituati a vedere sulle bottiglie, e chissà magari potrebbe diventare una etichetta per un vino speciale.

Laurina paperina 1

E’ un pò quello che piace fare anche a noi…parlare di vino…

Vi invitiamo a visitare il sito ufficiale www.laurinapaperina.com per rimanere rapiti dalla irriverente freschezza delle sue opere, non da ultima la serie dei “How to kill the artists” in cui Laura (il vero nome è Laura Steppini) si include con un bellissimo corto animato intitolato “How to kill Laurina Paperina”.

Salute a tutti….anzi, Quak.

paperina-cv

Innanzitutto grazie a quelli che in questi giorni si sono dapprima iscritti e poi andati a ubriacare a Lazise…(il Comune ci ha mandato la bolletta con i danni…del resto le donne le avevo invitate tutte io). Grazie anche a quelli che si sono iscritti e basta. A questi ultimi (ma anche ai primi se gli è passata) chiedo un commento, così capisco se quello di cui si parla in queste pagine VIN teressa (non è un errore). FATTO…

Il fatto che il vino in Italia si sia trasformato da semplice bevanda sul tavolo di quasi tutte le famiglie a prodotto dalle infinite sfaccettature e declinazioni, spesso anche per ragioni più commerciali che altro, è sotto gli occhi di tutti. Del resto è uno dei prodotti che meglio esprime, assieme alla moda, il concetto stesso di Italia nel mondo.

Ma quello di cui vi parlo oggi va oltre…L’Italia, paese dei 4588 musei (censiti dall’Istat nel 2011), ricco di bellezze artistiche, architettoniche e naturali, diventa la sede del Primo museo di Urban Art tra le vigne al mondo.

La terra che si fregierà di questo titolo è la Toscana, Bolgheri per la precisione, patria dei Supertuscan, e in particolare la tenuta Campo alla Sughera.

Urban Artist saranno chiamati da tutto il mondo  ad esprimere il “loro” vino sulle pareti autoportanti che verranno messe a disposizione tra le vigne e che saranno, tappa dopo tappa, trasformate in un opere d’arte che andranno a costituire una esposizione permanente.

“Il writing sta divenendo sempre più protagonista nel mondo dell’arte e della cultura contemporanea e il nostro mondo deve stare al passo coi tempi. Abbiamo quindi deciso di comunicare il vino in modo totalmente nuovo e non vediamo l’ora di partire con questo progetto”.

Sono le parole di Felice Tirabasso, direttore di Campo alla Sughera. L’azienda fondata nel 1998 dalla famiglia Knauf (leader del settore dei sistemi costruttivi a secco) si è distinta da subito per l’alta qualità dei vini prodotti nei 20 ettari di vigneto e per l’innovazione tecnologica.

Non sono mancati negli ultimi secoli momenti di grande spessore culturale ed artistico in cui il vino è stato oggetto d’arte, tra i quali possiamo ricordare ad esempio la splendida opera di Caravaggio che raffigura Bacco.

caravaggio_bacco-uff

Nè molti di noi possono negare di aver fatto le migliori performance vocali o poetiche “sostenuti” da un paio di bicchieri (di troppo, aggiungerei…) di ottimo vino rosso… (qui purtroppo mi manca il file da caricare!)

Ma qui siamo di fronte a qualcosa di nuovo davvero. L’arte di strada per eccellenza, il writing, fino a qualche tempo fa poco più che un atto di vandalismo, elevato ad arte vicino ai vini tra i migliori al mondo. E messo in mostra. E portato ad una presentazione d’eccellenza come Vinitaly, dove l’azienda disvelerà domenica 22 marzo 2015 alle 12, al padiglione 9 della Toscana, allo stand C15 la prima opera acquisita, che poi verrà portata nei vigneti bolgheresi.

L’azienda non ha ancora svelato chi sarà l’artista scelto per inaugurare il museo…ma io, per quel poco che ne so (ma non è per modestia, davvero…) spero che sia uno di cui ho visto le OPERE D’ARTE in questo splendido portale.

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Brindiamo alla salute della Urban Art (e dei giovani…che siamo stanchi di sommelier incravattati!!!OPS..mi è scappato).

Salute a tutti.